REALTÀ VIRTUALE
Esperienze, eventi ed Esperimenti scientifici
Realtà virtuale per neuroscienze e psicologia
L'uso della realtà virtuale si sta diffondendo a grande velocità in campi di ricerca come la psicologia e le neuroscienze cognitive. Questa diffusione può essere compresa analizzando la possibilità che questa tecnica offre nella progettazione di paradigmi sperimentali che siano allo stesso tempo realistici e controllati. Attraverso una simulazione programmata al computer, proiettata poi in un casco di realtà virtuale, è possibile immergere un individuo in contesti simulati che rispecchiano le caratteristiche dell'ambiente naturalistico o, al contrario, in situazioni in cui le leggi della fisica vengono distorte. |
|
Alcuni campi applicativi:
- Eventi
- Architettura
- Training del personale
- Esperimenti di laboratorio
- Giochi per la riabilitazione
- Realizzazione di ambienti VR personalizzati
- Applicazioni di ricerca cognitiva
- Studi di neuromarketing
Eventi
Abbiamo progettato e gestito eventi emozionanti e molti progetti di ricerca internazionali.
Per esempio, nel 2017, abbiamo portato la nostra esperienza ai Sesar Innovation Days.
Abbiamo progettato e gestito eventi emozionanti e molti progetti di ricerca internazionali.
Per esempio, nel 2017, abbiamo portato la nostra esperienza ai Sesar Innovation Days.
Lo scopo dello studio era quello di capire l'impatto di diversi input sensoriali sulle prestazioni dei controllori del traffico aereo nelle operazioni di torre remota. L'esperimento di convalida è stato eseguito in un ambiente di realtà virtuale e ha coinvolto quindici ATCO professionisti. La performance umana, il senso di presenza/immersione, la consapevolezza della situazione e il carico di lavoro cognitivo sono stati studiati utilizzando una combinazione di misure soggettive (questionari e giudizi di esperti) e oggettive (segnali neurofisiologici).
Sviluppi
Ci sono una vasta gamma di applicazioni di realtà virtuale che includono: Architettura, Medicina, Arte e Sport per esempio, ovunque sia troppo pericoloso, costoso o poco pratico fare qualcosa nella realtà, la realtà virtuale potrebbe essere la risposta. Per questi motivi la realtà virtuale è molto usata nell'addestramento di varia natura, dai piloti di aerei ai primi voli, alle applicazioni per giovani chirurghi (qui molto utile è anche la realtà aumentata), la realtà virtuale ci permette di correre rischi virtuali. Man mano che il costo della realtà virtuale diminuisce e diventa più accessibile (leggi qualcosa sulle tecnologie esponenziali), possiamo aspettarci che le applicazioni di realtà virtuale siano adottate sempre di più in futuro per diminuire i costi di formazione e minimizzare i pericoli.
Per questi motivi i nostri esperti sono disposti a collaborare per sviluppare nuove idee e progetti.
Potete contattarci per qualsiasi informazione o collaborazione a: [email protected]
Ci sono una vasta gamma di applicazioni di realtà virtuale che includono: Architettura, Medicina, Arte e Sport per esempio, ovunque sia troppo pericoloso, costoso o poco pratico fare qualcosa nella realtà, la realtà virtuale potrebbe essere la risposta. Per questi motivi la realtà virtuale è molto usata nell'addestramento di varia natura, dai piloti di aerei ai primi voli, alle applicazioni per giovani chirurghi (qui molto utile è anche la realtà aumentata), la realtà virtuale ci permette di correre rischi virtuali. Man mano che il costo della realtà virtuale diminuisce e diventa più accessibile (leggi qualcosa sulle tecnologie esponenziali), possiamo aspettarci che le applicazioni di realtà virtuale siano adottate sempre di più in futuro per diminuire i costi di formazione e minimizzare i pericoli.
Per questi motivi i nostri esperti sono disposti a collaborare per sviluppare nuove idee e progetti.
Potete contattarci per qualsiasi informazione o collaborazione a: [email protected]
Photo Gallery
Altre informazioni utili sulla VR
I paradigmi, simulati dalla realtà virtuale, permettono di ottenere informazioni, comportamentali o fisiologiche evocate da una condizione molto più ecologica dei paradigmi cognitivi classici. Allo stesso tempo, coloro che si rivolgono a questa tecnologia beneficiano enormemente della sua flessibilità creativa nella costruzione di nuovi paradigmi sperimentali, dove l'unico limite è la capacità di programmazione degli utenti (di solito i ricercatori) o la modellazione di oggetti virtuali tridimensionali. |
Quando parliamo di realtà virtuale, dobbiamo menzionare due costrutti che hanno contribuito maggiormente a fare da ponte con le neuroscienze, ovvero l'immersività e il senso di presenza.
L'immersività si riferisce al grado di fedeltà sensoriale che l'avanzamento tecnologico del sistema permette di riprodurre ed è fondamentale per evocare l'illusione di essere presenti nel mondo virtuale. Il senso di presenza è invece l'illusione che non ci sia la mediazione di un casco tra l'utente e la sua esperienza.
Slater definisce il senso di presenza come un'illusione percettiva e non cognitiva. In altre parole, il sistema percettivo identifica una minaccia, per esempio un precipizio virtuale, che produce una reazione automatica e immediata nel sistema cervello-corpo. Al contrario, il sistema cognitivo, che si attiva solo dopo, porta l'individuo a concludere: "So che questo non è reale". Certamente, questa illusione può sorgere in contesti molto diversi a causa della sua natura intrinsecamente multidimensionale. Fattori cognitivi e psicologici interconnessi tra loro, come il senso di agenzia e di proprietà sperimentato verso il corpo virtuale, o il coinvolgimento nell'esperienza digitale, possono giocare un ruolo importante nel plasmare il senso di presenza percepita.
L'immersività si riferisce al grado di fedeltà sensoriale che l'avanzamento tecnologico del sistema permette di riprodurre ed è fondamentale per evocare l'illusione di essere presenti nel mondo virtuale. Il senso di presenza è invece l'illusione che non ci sia la mediazione di un casco tra l'utente e la sua esperienza.
Slater definisce il senso di presenza come un'illusione percettiva e non cognitiva. In altre parole, il sistema percettivo identifica una minaccia, per esempio un precipizio virtuale, che produce una reazione automatica e immediata nel sistema cervello-corpo. Al contrario, il sistema cognitivo, che si attiva solo dopo, porta l'individuo a concludere: "So che questo non è reale". Certamente, questa illusione può sorgere in contesti molto diversi a causa della sua natura intrinsecamente multidimensionale. Fattori cognitivi e psicologici interconnessi tra loro, come il senso di agenzia e di proprietà sperimentato verso il corpo virtuale, o il coinvolgimento nell'esperienza digitale, possono giocare un ruolo importante nel plasmare il senso di presenza percepita.
Un altro costrutto che la fa da padrone negli esperimenti di realtà virtuale è il senso di padronanza. Esso si riferisce alla sensazione di appartenenza che percepiamo rispetto al nostro corpo o alle sue parti e collegato ad esso è il senso di agency, che invece si riferisce all'esperienza di controllo che sperimentiamo in relazione ad un'azione. Appartenenza e agency sono entrambi concetti che si riferiscono al dominio teorico dell'embodiment, o "Incorporazione". Molte prove hanno dimostrato come sia possibile indurre in soggetti sperimentali un senso di incorporazione verso un avatar virtuale.
|
|
Portfolio
Horizon2020: Progetto Moto (http://www.moto-project.eu)
All'interno del progetto MOTO, BT ha fatto parte dell'unità Sapienza. Utilizzando una combinazione di segnali elettrofisiologici e i recenti strumenti di Realtà Virtuale, BT ha studiato se una stimolazione multisensoriale in un ambiente virtuale possa migliorare le abilità dei controllori di volo aumentando la loro immersione e il senso di presenza.
All'interno del progetto MOTO, BT ha fatto parte dell'unità Sapienza. Utilizzando una combinazione di segnali elettrofisiologici e i recenti strumenti di Realtà Virtuale, BT ha studiato se una stimolazione multisensoriale in un ambiente virtuale possa migliorare le abilità dei controllori di volo aumentando la loro immersione e il senso di presenza.
Horizon2020: CHR4 (sotto Industria 4.0)
In collaborazione con Taiprora e Tecnomatic, BT ha dato il suo contributo alla rivoluzione dell'industria 4.0 aiutando l'implementazione di un ambiente professionale, dove gli operatori attraverso il monitoraggio dei loro biosegnali implementati con tecnologia indossabile possono interagire con i robot collaborativi attraverso il riconoscimento dei gesti, la realtà virtuale e aumentata e il tracking cinematico.
In collaborazione con Taiprora e Tecnomatic, BT ha dato il suo contributo alla rivoluzione dell'industria 4.0 aiutando l'implementazione di un ambiente professionale, dove gli operatori attraverso il monitoraggio dei loro biosegnali implementati con tecnologia indossabile possono interagire con i robot collaborativi attraverso il riconoscimento dei gesti, la realtà virtuale e aumentata e il tracking cinematico.